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Biraghi: “Dopo Verona qualcuno ha augurato la morte ai miei familiari per il fantacalcio”

“Non mi sarei mai sognato di attaccare i tifosi viola. Lo sfogo era diretto solo verso chi ha augurato la morte alla mia famiglia”. Cosi’, in un’intervista esclusiva concessa al settimanale “Il Brivido sportivo”, l’esterno sinistro Cristiano Biraghi torna su uno dei suoi post scritti recentemente sul profilo Instagram dopo la sconfitta della Fiorentina contro il Chievo. “Sono appena arrivato a Firenze e non mi sogno neppure di fare distinzioni all’interno della tifoseria gigliata – ha proseguito Biraghi – I tifosi posso solo ringraziarli per l’apporto che ci danno ogni domenica al Franchi e nelle trasferte.Io accetto le critiche, so che non sono ne’ Cristiano Ronaldo ne’ Messi e che posso sbagliare in campo. Sono disposto ad accettare pure gli insulti a patto che riguardino la mia prestazione, ma cio’ che non posso accettare e’ che venga tirata in ballo la mia famiglia”. “Dopo Verona qualcuno ha scritto sul mio profilo Instagram augurando la morte ai miei familiari – ha continuato – Ecco, per me questi non sono tifosi ne’ della Fiorentina ne’ di altre squadre. Tutto cio’ va al di la’ del calcio e non si puo’ accettare. Quello che mi ha fatto sbottare e’ cio’ che mi ha scritto una persona, che ha visto allo stadio di Verona la mia famiglia, augurando che morissero nel loro ritorno a Firenze, solo perche’ mi accusava di averlo fatto perdere al fantacalcio. Il mio non e’ stato lo sfogo di un calciatore, ma di un uomo. Non ho avvisato la polizia postale solo perche’ non volevo alimentare una questione nella quale non avrei mai voluto trovarmi. Mi dispiace che qualcuno abbia frainteso il mio messaggio. Volevo solo dire che si era passato il segno”.

Fonte – Corrieredellosport.it