Singolare il nomignolo che gli affibbiò l’anno scorso Fabio Grosso: “Tuttocampista”. Il campione del mondo del 2006, titolare della panchina del Bari nel passato campionato, attribuì la definizione a Riccardo Improta, esterno dal passo veloce e dalla conclusione improvvisa. Il venticinquenne di Pozzuoli dopo un giro interminabile di prestiti potrebbe tornare nella sua regione, al Benevento. E di lì ripartire per una nuova grande avventura. La definizione di Grosso si addice completamente a questo ragazzone di un metro e ottanta che va come un centometrista sulle fasce, ma gli piace anche partecipare all’azione e concluderla. Il ruolo di partenza è quello di esterno, spesso sulla corsia mancina perché il piede preferito è il destro, ma in carriera ha fatto di tutto, seconda punta, fantasista, esterno alto, laterale a tutto campo.
Lo scoprì il Lanciano che era ancora in fasce portandolo via alla Puteolana e facendolo esordire in Lega Pro a neanche 18 anni. Se ne accorse subito il Genoa che lo vestì di rossoblù. Come spesso capita ai giovani, anche ai più talentuosi, iniziò proprio con il Grifone il suo girovagare per l’Italia: prestiti a Castellammare, Chievo, Padova, Bologna, Cesena, Salernitana. Ci si mise anche un po’ di sfortuna quando nel 2014 il Genoa aveva deciso di portarlo in ritiro, ma al primo allenamento si ruppe il quinto metatarso del piede sinistro. L’ultima “tappa” è stata quella che gli ha regalato maggiori soddisfazioni: l’anno scorso a Bari ha totalizzato 36 partite e 8 gol. Quando se n’è tornato a Genoa ha lasciato sul suo profilo Instagram parole dolci per il popolo biancorosso firmandosi con un po’ di vezzo RI16. Arrivasse a Benevento, come sembra nell’affare Sandro, ritroverebbe alcuni suoi vecchi amici, a cominciare da Massimo Coda, che ha giocato con lui a Salerno, per andare ad Andrès Tello che ha appena lasciato a Bari.
Fonte – Corriere dello Sport