Nel Bari che sogna le alte vette, la parola d’ordine non è cambiata: credere nel Riccardissimo, come prima e più di prima. Il Riccardissimo è Riccardo Improta, 24 anni fra due mesi, professione bomber come i suoi tre fratelli, napoletano di Pozzuoli, che domenica con un eurogol ha fulminato il portiere dell’Avellino dando il via alla spledida rimonta completata da Galano dal dischetto.
GITANO DEL PALLONE. Ragazzo con la valigia, ha cambiato la bellezza di nove squadre in sette stagioni, senza creare problemi, passando dalla Virtus Lanciano alla Primavera del Genoa, che l’anno dopo lo girava in prestito alla Juve Stabia in B: 27 partite e 6 gol, per ritrovarsi la stagione successiva in serie A al Chievo. Poi a gennaio al Padova in B, rilanciandosi con un bottino di 7 gol in 19 partite, suo record personale. Il Genoa ci crede e se lo riprende. Ma nei primi giorni di ritiro si procura una frattura al piede destro quando ormai sentiva aria di serie A. A settembre finisce a Bologna in B conquistando la promozione con l’arrivo di Pantaleo Corvino.
GIRAMONDO. Da perfetto giramondo continua il suo tour sbarcando a Cesena dove praticamente rimane fermo un anno per un infortunio al ginocchio. Cambia ancora ed eccolo nella scorsa stagione alla Salernitana. E così, gira di qua e girà di là, approda in estate al Bari di Giancaspro. Sei gol in otto partite, uno su rigore, che hanno permesso alla brigata Grosso di non perdere troppo di vista la vetta del campionato avendo solo due lunghezze di distacco dal terzetto Empoli, Frosinone e Palermo. «Tre punti molto importanti per la squadra e per la città. Grinta, testa e cuore. Avanti cosi!» ha commentato l’attaccante campano sul suo profilo Instagram dopo l’importante successo sull’Avellino. Un avvio di stagione da incorniciare, che non ha eguali nella sua carriera. Un altro gol, magari alla Salernitana, e arriverà a quota sette eguagliando il record stabilito nel Padova con dieci giornate d’anticipo.
TUTTI NEL MIRINO. A Bari ha ritrovato finalmente l’ambiente giusto ed è pronto a tutte le sfide. Adesso che è sul podio, tanto vale insistere mettendo nel mirino Pettinari che lo sopravanza di un gol e Ciccio Caputo con due, anche se la concorrenza è agguerrita. Che bel mestiere fare il cannoniere. Adesso Improta si sente a posto col mondo. Di sicuro è dimenticato il periodaccio degli infortuni che gli avevano frenato la carriera. Ma lui vuole lasciare poco spazio ai facili entusiasmi, spesso deleteri in un campionato lungo ed estenuante che quest’anno presenta un grande livellamento in alto. «Meglio pensare sempre all’appuntamento successivo e andare avanti così». Sabato c’e la sfifda con la Pro Vercelli che ha segnato dieci gol nelle ultime due partite.