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Corriere dello Sport – Mario Rui c’è sempre

Il sinistro a girare, quasi come quello di Cagliari, quasi come lo aveva disegnato nei propri pensieri, quasi come lo aveva raccontato ad Insigne, che gli stava a fianco, e rappresentava l’altra opzione: «Ci provo io». Ci ha provato Mario Rui ed è stato rimpianto ed illusione, perché la traiettoria gli è sembrata quella giusta, lo ha temuto anche il Marakana, che ha taciuto in quella frazione di secondo, ha osservato la parabola, poi è esploso, soddisfatto, quando si è accorto che, in fin dei conti, era «solo» stata scheggiata la traversa. Paura!

COME VA. Mario Rui, quello che da un anno ormai non si ferma più: tocca sempre a lui, dal momento in cui Ghoulam è entrato in sala operatoria: in questa stagione, siamo a cinque su cinque, soltanto diciassette minuti saltati, contro il Milan, poi un crescendo sulla fascia, con gli scatti appropriati e una autorevolezza crescente, utile per fronteggiare quella vena di diffidenza contro la quale ha dovuto giocare spesso, anzi sempre. Mica semplice diventare l’alternativa di «quel» Ghoulam là, quello che ormai era entrato nel cuore di Napoli e negli schemi di un calcio incantevole: ma Mario Rui si è preso le responsabilità e la fascia, sin dal cinque novembre, quattro giorni dopo l’infortunio dell’algerino, e da quel momento quasi non l’ha mollata più.

CHE TOUR! Ne ha saltata una con l’Udinese, per farlo rifiatare, visto che veniva da mesi di inattività, e due per squalifica, poi s’è scatenato, ha segnato al Sant’Elia come avrebbe voluto fare al Marakana – ma prima ci era riuscito con la Lazio – ha imposto la sua corsa, è diventato ciò che era all’Empoli, e cioè prima di quell’infortunio in ritiro con la Roma che praticamente gli è costato un anno e si è preso la soddisfazione del Mondiale con il Portogallo, del quale è diventato riferimento.
DUELLO. Bisogna lasciare un segno su quella corsia, perché tra un po’ si entrerà in pieno «conflitto» amicale, sia chiaro, con Ghoulam, che sta tornando: un anno fa, nelle prime undici partite, a Mario Rui erano toccate veramente le briciole, soltanto gli ultimi tre minuti contro il Cagliari al San Paolo, che qualcosa in autostima gli aveva tolto. Ma gli era rimasta una riserva, evidentemente, perché ora tra i titolarissimi c’è anche il suo nome.