Qualche panchina (rara), una sola partita saltata per squalifica, una mancata convocazione (contro la Juventus all’andata di Coppa Italia per un passeggero periodo d’appannamento), per il resto Elseid Hysaj c’è sempre stato, tanto che – escludendo il Pepe Reina fuori “concorso” – fra quelli che vantano maggior minutaggio lui figura al terzo posto. Primo però ove ci si riferisca al reparto difensivo, visto che i pilastri Albiol e Koulibaly ne hanno dovuto saltare un bel po’, fra infortuni e Coppa d’Africa (per il senegalese). Ebbene, quasi alla fine dei giochi, l’albanese è sul podio con 3764 minuti, preceduto soltanto dal bionico Callejon (4056) e da capitan Hamsik (3830).
PIU’ DI PRIMA. Un minutaggio per lui già superiore, a un solo match dalla fine dei giochi, a quello della scorsa annata chiusa a quota 3686 (nella stagione 2015/16 aveva però giocato in misura maggiore in campionato: 37 da titolare).
Beata gioventù quella dell’esterno destro che a 23 anni è già un punto fermo, uno di quelli che Sarri mette a riposo solo se subentrano inderogabili cause di forza maggiore. E così Elseid ha consumato da cima a fondo quella corsia dove peraltro, il più delle volte, ha letteralmente imperversato. Mettendo in seria difficoltà i “dirimpettai” con le sue folate, o con quelle triangolazioni chiuse a velocità supersonica con la mezzala di riferimento (leggasi Allan o Zielinski), o anche con il “dai e vai” con Callejon. Una coppia di incontenibili furetti.
LA FIDUCIA. Insomma un altro su cui il tecnico sapeva in partenza di poter fare pieno affidamento, conoscendolo molto bene già dai tempi dell’Empoli e avendolo accolto a Napoli con assodata soddisfazione. Consapevole di poter consegnare a quell’allievo poco più che ragazzino (ma già molto maturo anche calcisticamente) le chiavi di entrambe le corsie. Perché poi inizialmente, nell’estate del 2015, gli era toccata quella di sinistra, con Maggio sistemato sul lato opposto. Ciò secondo immutata convinzione di Sarri, che continua a ritenerlo in grado di poter disimpegnarsi indifferentemente sull’una o l’altra.
D’altro canto il tecnico ha anche recentemente speso parole importanti per un Christian Maggio fondamentale per lo spogliatoio nonché professionista esemplare.
L’OBIETTIVO. Tre di campionato a sinistra per un Hysaj appena arrivato (agosto 2015), e poi il riposizionamento nella sua sede naturale con Bruges e Lazio, mentre Ghoulam frattanto tornava ad impadronirsi della fascia sinistra. Così fu e continua ad esserlo tuttora. «Stiamo crescendo sempre più e vogliamo crescere ancora, per migliorare quei particolari che possono fare la differenza. Questo gruppo, se tale rimane, nella prossima stagione può regalare qualcosa d’importante ai nostri tifosi». Così ultimamente, felice di restare e di piacere (dopo aver rinnovato sino al 2021), e con la convinzione sempre più sbandierata di voler vincere a tutti i costi a Napoli.
Fonte – Corriere dello Sport