E’ uno che parla chiaro, al microfono così come in campo. Non ama le frasi fatte e, in modo chiaro, netto e deciso, senza mezzi termini, parla da ex del Perugia in questo modo: «Ho giocato sei mesi, storia di cinque anni fa. La ricordo come una esperienza negativa», racconta il calciatore che aveva appena lasciato la Juve Stabia. Francesco Di Tacchio ha continuato a seguire la squadra umbra e mette tutti in guardia: «Il Perugia non è la squadra che ha perso cinque volte di fila, quella appartiene a un passato remoto. Ora è in ripresa, vanta peraltro un ottimo organico, per cui dovremo sfruttare le nostre caratteristiche migliori».
Novellino vuole cambiare l’assetto tattico di un Avellino reduce da quattro sconfitte nelle ultime cinque partite. Una squadra che incassa troppi gol e, per la prima volta a Parma, non è riuscita ad andare a bersaglio, ha bisogno di modifiche importanti per uscire definitivamente fuori dal tunnel. Il tecnico pare intenzionato a giocare con un uomo dinanzi alla linea difensiva composta da quattro uomini e Di Tacchio si propone per tale compito. Spiega il mediano di Trani che, in questo avvio di stagione, ha collezionato 12 presenze con l’Avellino: «Ho sempre giocato nel centrocampo a tre, facendo da interditore. Se c’è bisogno di posizionarmi dinanzi alla difesa, sono pronto» ha fatto sapere Di Tacchio che giocherebbe leggermente più arretrato rispetto ai compagni del centrocampo. Vuole offrire una prestazione convincente su un campo dove non è riuscito ad ottenere le soddisfazioni che si aspettava. Oltre a Walter Novellino, che vive da sempre a Perugia, ci sono pure Salvatore Molina, Matteo Ardemagni nel gruppo degli ex di cui non farà parte Simone Rizzato, ancora infortunato. «Dovremo stare attenti alle ripartenze di un Perugia che gioca molto di rimessa. Siamo fiduciosi di ottenere un buon risultato. Dobbiamo fare tesoro degli errori recenti, in alcune gare abbiamo peccato di personalità nel gestire il vantaggio. Ci siamo trovati in vantaggio a Bari, poi con la Salernitana, quindi a Pescara: credo che ci sia stata paura di vincere certe partite, dobbiamo essere più compatti nel gestire il risultato».
Un altro risultato negativo renderebbe più acuta la crisi dell’Avellino, anche se la posizione di Novellino non appare a rischio. Il tecnico ha un contratto biennale ma soprattutto è lo stesso che lo scorso anno condusse alla salvezza un Avellino che, di questi tempi, aveva sei punti in meno in classifica. La squadra è dalla parte di Novellino e Di Tacchio conferma: «Siamo sempre stati con il mister, non si discute proprio. Il problema siamo noi giocatori, in campo non gioca il mister e noi abbiamo commesso errori gravissimi, soprattutto a Parma. Ne abbiamo parlato, analizzando ogni dettaglio e c’è la consapevolezza di non farne più».
Fonte – Corriere3 dello Sport